È possibile pignorare la busta paga per estinguere un debito? Qual è l’iter per andare ad avvalersi dello stipendio per ripagare la somma dovuta a un creditore?
La Legge di Bilancio del 2020 ha introdotto significative novità per quanto riguarda il pignoramento della busta paga per i debitori del fisco ma anche di privati che vedono un credito aperto nei confronti di un soggetto debitore.
Per prima cosa è bene evidenziare come il pignoramento dello stipendio rappresenti uno degli strumenti che il legislatore pone a disposizione di coloro che hanno un debitore insolvente. La somma pignorata mese dopo mese dovrà infatti essere impiegata per la copertura di quanto dovuto nel rispetto dei limiti e dell’iter previsto per mettere in atto questa procedura.
Procedura per il pignoramento dello stipendio del debitore
Per prima cosa è bene evidenziare come il creditore possa scegliere tra due distinti momenti per richiedere il pignoramento della busta paga del debitore. È infatti possibile fare distinzione tra:
- Pignoramento antecedente il versamento dello stipendio, caso in cui tale provvedimento dovrà essere notificato sia al lavoratore che al datore di lavoro che dovrà trattenere una certa somma e accreditare quanto dovuto al netto della stessa
- Pignoramento successivo all’accredito della busta paga sul conto corrente, andando pertanto a notificare l’atto al debitore e all’istituto di credito di riferimento (banca o posta).
Prima di mettere in atto concretamente questa procedura sarà però necessario essere in possesso dell’atto di pignoramento, ovvero un atto legale consegnato dal creditore al pubblico ufficiale giudiziario del tribunale competente che notificherà poi la procedura al lavoratore e, in funzione della modalità scelta, al datore di lavoro o all’istituto di credito.
Entro 10 giorni il datore di lavoro o l’istituto bancario, dovrà comunicare tramite PEC o raccomandata, al creditore, l’ammontare dello stipendio del debitore per valutare concretamente la cifra mensile da pignorare.
Limiti al pignoramento dello stipendio
La busta paga non può essere pignorata per intero, ma per risultare utile a saldare il debito in favore del creditore, ci si potrà rivalere entro alcuni limiti:
- Nel caso in cui il pignoramento venga preso in carico dall’azienda dove opera il soggetto non potrà essere superiore al 20% della somma netta percepita. Nello specifico, con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2020, per stipendi fino a 2.500 € la quota pignorabile equivale a 1/10 di quanto percepito, ove compreso tra 2.500 e 5.000 € il limite sarà di 1/7, mentre per quelli superiori ai 5.000 € non si potrà superare 1/5
- Se il pignoramento dello stipendio venisse fatto per ripagare più creditori, gli stessi verranno soddisfatti nell’ordine di notifica degli atti
- È fattibile il pignoramento contemporaneo fino a metà dello stipendio percepito ove sussistano specifiche contemporanee cause per imposte, debiti commerciali, alimenti, etc.
- Ove il pignoramento avvenga presso l’istituto di credito e lo stipendio accreditato in via anteriore alla notifica, ci si potrà rivalere sull’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale. Nel caso in cui lo stipendio sia accreditato in seguito al pignoramento, sull’intera somma nei limiti previsti dal tribunale
- Variazioni sul limite di pignorabilità della busta paga si avranno anche in funzione del debito da saldare. Per quelli di lavoro, i tributi provinciali e comunali ci si potrà rivalere mensilmente su 1/5 di quanto percepito, nel caso in cui si debbano ripagare alimenti il limite è fissato a 1/3.
I limiti stabiliti dalla legge hanno il solo scopo di assicurare un minimo vitale al debitore per condurre una vita dignitosa.
Perché affidarsi a un’agenzia investigativa prima di avviare una procedura di pignoramento dello stipendio?
Appoggiarsi a investigatori privati specializzati potrebbe contribuire a facilitare e velocizzare l’iter per il recupero di un credito.
Queste figure potrebbero essere coinvolte per svolgere indagini preliminari per capire quali potrebbero essere i beni in possesso del debitore attaccabili e, di conseguenza, avviare la procedura ritenuta più opportuna e di maggior successo.
Trattandosi di iter che spesso si protraggono anche per parecchi anni, valutare preventivamente la fonte di reddito migliore da attaccare risulterebbe utile per riappropriarsi nel minor tempo possibile della somma per cui si è creditori verso terzi.